I 7 LIDI FERRARESI


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I Lidi Ferraresi si trovano nel Comune di Comacchio a circa 55 chilometri a sud-est  di Ferrara e 30 km a nord di Ravenna. All'inizio della seconda metà del secolo scorso e soprattutto nel decennio successivo un più alto livello di reddito delle famiglie, un migliore standard di vita, una maggiore disponibilità di tempo libero portarono a una crescita impetuosa del turismo. Il mercato in piena espansione attirò l'attenzione di grandi imprenditori e una striscia di litorale di quasi 25 chilometri al confine tra le province di Ferrara e Ravenna divenne oggetto di una cementificazione selvaggia.




Il Lido degli Estensi e il Lido delle Nazioni nacquero grazie ad una società legata a Sindona, mentre una società controllata da Mediobanca e da Montedison costruì il Lido di Spina. Gli investimenti sul mattone continuarono e in pochi anni i metri cubi di cemento aumentarono e portarono alla creazione anche del Lido di Pomposa, del Lido degli Scacchi, del Lido di Volano.



Nei primi anni novanta la spinta propulsiva data dai grandi investitori si esaurì e la pressione edilizia diminuì anche perché un decreto del 1985 impediva di costruire entro un limite di 30 metri dal mare. Oggi la situazione è al limite: decine e decine di case deserte per undici mesi all'anno ricoprono un territorio che prima era libero e aperto a tutti e hanno cancellato per sempre una gran parte degli spazi verdi che affiancavano prima la spiaggia, minando il fragile ecosistema di boschi e dune fossili.


I Lidi Ferraresi si trovano nel Comune di Comacchio a circa 55 km a sud-est  di Ferrara e 30 km a nord di Ravenna. Procedendo da nord verso sud troviamo nell'ordine: Lido di Volano,  Lido delle Nazioni, Lido di Pomposa, Lido degli Scacchi, Porto Garibaldi, Lido degli Estensi, Lido di Spina.

LIDO DI VOLANO

Il Lido di Volano si trova a circa 20 km da Comacchio ed è l'unico lido a far parte a tutti gli effetti del Parco del Delta del Po. È la località più a nord del litorale di Comacchio e prende il nome da un ramo dell’antico corso del fiume Po. Un villaggio di pescatori e fiocinini si è trasformato, a partire dalla fine degli anni ’60 del secolo scorso, in una piccola  località turistica, ideale per chi ricerca una “vacanza-natura”, a tu per tu con la sconfinata foce a delta del più grande fiume italiano. 

Il  Lido di Volano è caratterizzato da una struttura urbanistica a basso impatto ambientale, che ha saputo inserirsi ai margini della Valle Bertuzzi. La pineta separa  l’abitato dalla lunga spiaggia sabbiosa, affacciata sull'Adriatico, in un ambiente in continua evoluzione, dove i detriti trasportati dal fiume e le mareggiate originano isole e modificano la costa.

L’ampio arenile è servito da una quindicina di moderni e attrezzati stabilimenti balneari, dove trascorrere  giornate di riposo e di divertimento in riva al mare, con un fondale regolare e sicuro anche per i bambini. Al Lido di Volano è possibile alternare la classica “vita da spiaggia” a suggestive gite ed escursioni  a piedi, in bicicletta, a cavallo, in barca nello spettacolare ambiente del delta del Po, tutelato dall’omonimo parco regionale. 





E’ difficile descrivere a parole il fascino di questi luoghi: regolari canali, ampie lagune, fitti canneti, vasti banchi di sabbia, isole più o meno ampie, ponti e argini, boschetti e filari di pioppi, campi coltivati, dove occhieggiano i tipici “casoni”, cioè le tradizionali capanne di cacciatori e pescatori. 










Un ambiente naturale che è l’ideale rifugio per una ricchissima e varia avifauna sia stanziale che migratoria. Luoghi particolarmente adatti agli amanti della natura, dell’osservazione naturalistica e della “caccia fotografica”, con scenari di grandissimo fascino, specie all’alba e al tramonto, quando la luce radente crea atmosfere irreali.



A due passi dal mare

Con il nome Valle Bertuzzi si identificano tre bacini di acqua salmastra situati fra la S.S. 309 Romea e la strada Acciaioli. La Valle Bertuzzi ha una profondità media di 60 cm, si estende per circa 1.900 ettari e rappresenta il residuo di un vasto specchio d’acqua che aveva invaso l’ala sud del Delta medievale del Po di Volano. Numerosi cordoni litoranei avevano segnato il progressivo sviluppo verso est del delta; le parti più elevate di queste antiche dune formano oggi i lunghi dossi interni alla Valle, allineati alla linea di costa e fra loro paralleli. Particolarmente interessante è il Dosso Beretuzzi, un tempo ricoperto da cespugli di leccio. Per l’importanza naturalistica dal 1981 l’area è tutelata. Il complesso vallivo, di proprietà privata, è sfruttato per l’itticoltura.
Negli specchi d’acqua aperti la vegetazione è scarsa, con rari e importanti addensamenti di praterie sommerse a ruppia. Le zone parzialmente sommerse sono dominate da salicornia fruticosa (Sarcocornia fruticosa), giunco marittimo, gramignone marittimo e limonio. La sommità dei dossi è  dominata dalla gramigna litoranea, da arbusti di prugnolo, biancospino e ligustro. Nei dossi artificiali delle peschiere si trova il tamerice, specie utilizzata come frangivento e per consolidare le sponde.
L’avifauna che frequenta il complesso di Valle Bertuzzi ne fa uno degli ambienti umidi più importanti d’Italia. Qui svernano regolarmente molte specie di svassi. Sui dossi interni si formano colonie miste composte da gabbiano comune, gabbiano corallino, gabbiano reale, sterna comune e fraticello. Durante le migrazioni sostano diverse specie come il piovanello pancianera, il combattente, il gambecchio,  il totano moro, mentre il cavaliere d'Italia è qui nidificante. Dalla metà degli anni ’90 il complesso è frequentato da centinaia di fenicotteri rosa. Tra i pesci sono presenti le tipiche specie di valle: cefalo, botolo, anguilla, spigola, orata  e latterino. Specie protette sono il nono  e il ghiozzetto di laguna. Tra i mammiferi ricordiamo la volpe e la nutriaValle Bertuzzi è osservabile dalla strada panoramica Acciaioli che congiunge Volano con Porto Garibaldi; all'altezza del Villaggio Spiaggia Romea è presente una torre di osservazione fruibile al pubblico. La Valle può essere vista anche percorrendo le strade sterrate arginali del Po di Volano, in particolare dalla sponda sinistra adibita a pista ciclabile.

La Pineta di Volano fa parte della Riserva Naturale Po di Volano, che si estende per 386 ettari tra l’abitato di Volano e l’arenile. Oltre alla Pineta, la Riserva include anche lo Scanno di Volano, corrispondente alla porzione settentrionale del litorale. Di proprietà del Ministero Agricoltura e Foreste, la Pineta di Volano è il frutto di rimboschimenti a pino su dune sabbiose litoranee, effettuati dal Corpo Forestale dello Stato a metà degli anni ’30 e ’60. Situata a sud-est della foce del Po di Volano e dello Scanno omonimo, la Pineta ha una superficie di 169 ettari e si allunga verso sud per circa 6 km, confinando a ovest con il Lago delle Nazioni. Nelle zone perimetrali la vegetazione è caratterizzata dal pino marittimo, mentre in quelle interne prevale il pino domestico. La gestione di tipo naturalistico ha favorito, negli ultimi anni, la presenza sempre più diffusa di specie tipiche dell’area quali il leccio e la farnia. Nel sottobosco si trovano la fillirea o olivastro, il ligustro, il rovo e l’asparago selvatico. La Pineta ospita la tipica fauna degli ambienti boschivi del litorale, tra cui ricordiamo il ramarro, il fagiano, il merlo, la capinera e la ghiandaia. L’area tra la Pineta e il mare è costituita da arenili di recente formazione, originati dal progressivo deposito di sabbie marine, sui quali si è sviluppata la tipica flora erbacea e cespugliosa delle sabbie litoranee. Vi si trovano, in successione dall’arenile verso l’entroterra, il ravastrello, il convolvolo delle spiagge, lo sparto pungente, la vedovina delle spiagge e la coda di lepre.
La Pineta è facilmente visitabile, a piedi e in bicicletta, grazie ad una comoda strada sterrata che la attraversa longitudinalmente a partire dal Lido di Volano, a nord, sino al Lido delle Nazioni, a sud. Dalla strada principale si dipartono piccoli sentieri pedonali.

L’Oasi di Canneviè-Porticino è una piccola valle salmastra di 64 ettari, posta a ovest dell’abitato di Volano. Rappresenta oggi l’unico specchio d’acqua escluso dagli interventi di bonifica della Valle Giralda e della Valle Falce, complesso vallivo che si formò per la sommersione dell’ala nord del delta medievale del Po di Volano. Nel 1998 è stato realizzato un percorso naturalistico interno, con camminatoi e capanni per l’osservazione dell’avifauna; vicino al Casone di Canneviè si trova una ricostruzione di un lavoriero da pesca.



L'attuale costruzione nota come Torre della Finanza, o di Guardia o di Volano, fu iniziata nel 1739  e nella primavera del 1741 fu pronta a ricevere i soldati del presidio militare. Adibita a caserma della Guardia di Finanza ai primi del’900, la Torre appartiene al demanio dello Stato. Da poco restaurato, l’edificio presenta pianta quadrata poggiante su volte a botte e una base a scarpa con pietre angolari, è costruito in laterizio intonacato e porta un cornicione alla sommità con beccatelli di pietra. La copertura è a quattro falde e su ogni lato si trovano tre ordini di finestre. Dai prospetti nord e sud si accede ai due ingressi, posti al primo piano, per mezzo di una scala in laterizio e cemento. Le quattro guardiole angolari facenti parte della struttura originaria sono state demolite nell’800, contemporaneamente all’apertura di numerose finestre. L'attuale edificio sostituì una precedente costruzione del 1684-87 che minacciata dalla continua erosione della costa da parte del mare, resistette fino al 1729, quando una burrasca la distrusse quasi completamente.



Il Lido delle Nazioni offre un perfetto connubio tra natura, divertimento e sport; nella zona a nord-ovest, un ampio lago artificiale permette di svolgere numerosi sport acquatici, mentre nella zona più a sud si trova lo storico "Capanno di Garibaldi" dove sostò con la moglie Anita, gravemente malata, il 3 agosto 1849.






Il Lido di Pomposa il cui arenile occupa una superficie di circa tre chilometri, è dotato di stabilimenti balneari con attrezzature sportive.












Il Lido degli Scacchi, luogo balneare tranquillo e confortevole, è ormai diventato un tutt'uno con il Lido di Pomposa.












Porto Garibaldi, è la località più antica dei sette lidi, originariamente era denominata Magnavacca, ma in onore dello sbarco di Giuseppe Garibaldi del 1849 con la moglie Anita, nel 1919 cambiò nome.















Il Lido degli Estensi, nato agli inizi degli anni 50, ha avuto un notevole sviluppo nei decenni successivi ed è diventato il centro turistico e balneare più ambito e frequentato, fra i sette lidi.









Il Lido di Spina, nato agli inizi degli anni 60, caratterizzato da lunghi e larghi viali concentrici, pochi palazzi a sviluppo verticale e villette basse immerse nel verde dei pini, è sede del "Museo Remo Brindisi" ricco di opere d' arte pittoriche e di sculture.













(fonti: Volano web - 7mates.com - www.liceoariosto.it)








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