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I MERCATINI DI NATALE

La tradizione dei mercati di Natale risale a un tempo in cui gli acquisti  non si facevano nel supermercato, ma bisognava aspettare le fiere che venivano organizzate in genere alla scadenza di ricorrenze annuali.
Le prime tracce di mercati di Natale risalgono al XIV secolo in Germania e Alsazia con il nome di Mercati di San Nicola. Il primo documento che menziona un mercato di Natale è datato 1434 e cita uno Striezelmarkt (mercato degli 'Striezel', un dolce tedesco) a Dresda il lunedì precedente il Natale. Più tardi venne introdotto il nome Christkindlmarkt.
Oggi i  Mercatini di Natale sono manifestazioni commerciali allietate spesso da cori, musiche natalizie e da spettacoli tradizionali, che si svolgono quasi sempre all'aperto, in cui viene esposto tutto ciò che concerne il Natale
Generalmente vi si trovano dei piccoli stand decorati in modo suggestivo, nei quali vengono messe in vendita decorazioni natalizie, prodotti dell’artigianato e dolci vari, piccoli oggetti regalo.
I mercatini di Natale più famosi si tengono nelle città di Norimberga (dal 1628), Dresda (Germania), Colonia (Germania) e Strasburgo (dal 1570).
In Italia, il mercatino di Natale a Bolzano, nato nel 1990, richiama sempre più visitatori. Da allora anche in molte città dell'Italia settentrionale e in generale di tutto l'arco alpino, il periodo di Natale inizia con l'apertura dei Mercatini di Natale.































Berlino

Lunedì 13 maggio 2013 - Primo giorno a Berlino
Pronti per la partenza!!!! Patrizia e Giuseppe sono già ad attenderci al Malpensa Express di Cadorna. Il treno ha un piccolo ritardo, cominciamo bene!! Breve viaggio, senza fermate, e arrivo al terminal 1.
Il volo Air Berlin da Malpensa (previsto per le 9.00) è in perfetto orario (puntualità teutonica). Sorprendente, visti i tempi, è l'offerta gratuita di una semplice colazione che io rifiuto, ma che Stella, Patrizia e Giuseppe sembrano gradire. Arriviamo a Berlino Tegel e dopo aver ritirato i bagagli ci trasferiamo all'hotel Golden Tulip Hamburg. Sbrigate le solite formalità, prendiamo possesso della stanza che non è grande, ma completa di tutto il necessario. Lasciamo il trolley in albergo e percorriamo poche centinaia di metri per raggiungere la Wittenberg Platz e il famoso KaDeWe (Kaufhaus des Westens, ovvero “grande magazzino dell’Ovest”), che ci ricorda la Rinascente. Il sesto piano è dedicato agli alimentari e ci mangiamo i tipici würstel.
Usiamo la Berlin Welcome Card (72 ore di libero accesso a tutti i mezzi di trasporto e lo sconto in alcuni esercizi e monumenti convenzionati) per prendere la metropolitana e dirigerci alla Gedächtniskirche o chiesa della commemorazione.
La Gedächtniskirche, Kaiser Wilhelm, è il centro simbolico di Berlino ovest e, oltre che una chiesa, è un monumento che celebra la pace e la riconciliazione. Le rovine originali della torre occidentale, soprannominate in città “il dente bucato” sono ciò che rimane della chiesa antica, andata distrutta con i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
La vecchia chiesa e la sala di preghiera formano un bel contrasto architettonico. L'interno della nuova costruzione è migliore rispetto all'esterno: le vetrate blu creano un'atmosfera particolarissima.

Riprendiamo la metropolitana e scendiamo alla porta di Brandeburgo, uno dei più importanti monumenti di Berlino. Fino a pochi anni fa era l’emblema della divisione della città e i visitatori salivano fino alla sua piattaforma di osservazione, per gettare lo sguardo al di là della Cortina di ferro, oltre la terra di nessuno che separava – geograficamente e politicamente - Berlino est da Berlino ovest.
Progettata da Carl Gotthard Langhans e ispirata ai propilei dell’Acropoli di Atene, la Porta, unica tuttora esistente tra le originarie 18 porte della città, fu eretta tra il 1788 e il 1791. Sulla porta si erge la Quadriga, imponente scultura di Johann Gottfried Schadow che raffigura la Vittoria alata e che è visibile anche a grande distanza. All’epoca delle guerre franco-prussiane, la scultura fu fatta prelevare da Napoleone e portata a Parigi come bottino di guerra, per poi tornare a Berlino nel 1814.
Entriamo nel palazzo della DZ Bank per vedere la grande opera dell’artista Frank O. Gehry in vetro e metallo che si trova nell'atrio.

Ci dirigiamo quindi verso Potsdamer Platz, ma prima facciamo una sosta al Denkmal für die ermordeten Juden Europas,  monumento dell'olocausto, opera di Peter Eisenmann, composto da 2711 blocchi rettangolari di calcestruzzo, sistemati a griglia in modo da sembrare sepolture. I visitatori possono camminare liberamente al suo interno su un pavimento ondulato. Il campo, nel suo insieme, sembra un labirinto di blocchi di altezze e dimensioni diverse, scenario ideale per una silenziosa riflessione.











Arriviamo a Potsdamer Platz per vedere la grande piazza progettata (tra gli altri) da Renzo Piano. Tra le attrazioni principali di Potsdamerplatz ci sono la torre Debis realizzata da Renzo Piano, il Daimler Chrysler Atrium, con uno spazio pubblico che ospita mostre l’arte, un autosalone e un bacino artificiale di acqua, il Sony Centre, con una copertura in vetro e acciaio sostenuta da cavi d’acciaio ancorati agli edifici adiacenti e con le sale cinematografiche, il museo del cinema tedesco, il Lego Discovery Centre (da fotografare la grande giraffa che c'è all'ingresso), il centro commerciale Arkaden (di Richard Rogers), il cinema 3D, il teatro, il casinò e il palazzo Weinhaus Huth, l’unico edificio della piazza che risale a prima della seconda guerra mondiale.
Stanchi torniamo all'hotel per la cena e per una bella dormita.





Martedì 14 maggio 2013 - Secondo giorno a Berlino
Il tempo è nuvoloso e fa piuttosto fresco. Prendiamo la metropolitana e ci dirigiamo alla  Gendarmenmarkt con al centro la splendida Konzerthaus, progettata da Schinkel, e ai lati in posizione simmetrica il Duomo francese e il Duomo tedesco. Andiamo fino a Bebelplatz (luogo famoso per il rogo dei libri ad opera di studenti nazionalsocialisti) e alla Sankt Hedwigs Kathedrale. Percorriamo una parte del viale Unter den Linden dalla statua equestre di Federico II il Grande fino al Berliner Dom di fronte a cui c'è il Lustgarten, giardino abbastanza spoglio. Quest’ampia area verde era un tempo il giardino del castello della città, demolito nel 1950. Rimangono invece affacciati su di esso l’Altes Museum, l’ingresso meridionale all'Isola dei Musei e lo splendido Berliner Dom.


Vale la pena di andare a dare un'occhiata al palazzo Neue Wache (nuovo corpo di guardia), un monumento dedicato alle vittime della guerra e della tirannia e si può ammirare la Pietà di Kathe Köllwitz, che raffigura una madre col figlio morto.
Attraversiamo il fiume Sprea per andare al Marx-Engels Forum, dove si ergono le statue (abbastanza insignificanti) di Marx ed Engels.
Si è alzato il vento e decidiamo di prendere uno dei battelli che si muovono sul fiume Sprea per una minicrociera (circa un'ora). Sottocoperta, al calduccio, pranziamo. Sbarchiamo.

Inizia a piovigginare, ma noi siamo diretti al Pergamonmuseum dove sono stati riassemblati i resti dell'altare di Pergamo e dove si trovano la porta di Mileto, quella di Babilonia rivestita di ceramica blu, la sala di Aleppo in legno intarsiato e colorato. Davvero fantastici. Incontro ravvicinato nel Neues Museum con il busto della regina Nefertiti.
Torniamo all'hotel con l'autobus 100. A bordo dei bus 100 e 200, due linee del servizio di trasporto pubblico, è possibile fare un tour veloce ed economico di quasi tutti i principali monumenti di Berlino. Il viaggio dura poco più di 30 minuti, le fermate compaiono sui display illuminati e vengono annunciate da una voce di servizio: impossibile confondersi!

Il bus 100 parte da Alexanderplatz. La prima fermata è Marienkirche, che si può vedere sulla sinistra. È la seconda chiesa più antica di Berlino, risalente al XIII secolo, la cui costruzione in mattoncini rossi si intona perfettamente con quella del Rotes Rathaus, il Municipio Rosso, visibile più in fondo. Qui ha sede il governo della città, che è uno dei sedici Land della Germania. Nella grande piazza antistante si ammira l’imponente Neptunbrunnen, fontana su cui troneggia un Nettuno circondato dalle allegorie dei quattro principali fiumi tedeschi.
Noi saliamo alla fermata del Lustgarten, il giardino dei piaceri. La prima fermata è Staatsoper, il Teatro dell’Opera di Stato. Lo si vede sul lato sinistro del viale. Sulla destra invece, oltrepassata la Neue Wache, si ammira la bellissima Humboldt Universität, la più antica università di Berlino.

Attraversata la Friedrichstrasse, l’ultima tappa sull’Unter den Linden è dedicata alla Porta di Brandeburgo. Il bus svolta  in direzione Platz der Republik, sui cui affaccia il Reichstag. Sede del parlamento federale, si riconosce per la moderna cupola in vetro e acciaio. Da qui si gode di uno dei più bei panorami sulla città.


Il bus 100 attraversa il Tiergarten, il più grande parco della città. Si ferma allo Schloss Bellevue, il palazzo dove risiede il Presidente della Repubblica Federale Tedesca, e prosegue poi in direzione Grosser Stern, la rotatoria al cui centro svetta la Siegessäule, la Colonna della Vittoria. È da qui che gli angeli di Wim Wenders, nel film "Il cielo sopra Berlino", osservano la vita dei berlinesi.
Siamo vicini al nostro hotel. Noi scendiamo in Kurfürstenstrasse, ma il bus prosegue per Breitscheidplatz, la piazza su cui sorge la Gedächtniskirche. Nei pressi di questa piazza ha inizio il Ku’damm (Kurfürstendamm), il viale dello shopping berlinese. Il capolinea è alla Zoologischer Garten Bahnhof. La stazione è stata resa celebre dal romanzo di Christiane F "Wir Kinder vom Bahnhof Zoo".
Eccoci in albergo. Serve una buona cena e poi una bella dormita!





Mercoledì 15 maggio 2013 - Terzo giorno a Berlino
Al nostro risveglio il cielo è sereno e la temperatura gradevole.  Facciamo colazione e ricominciamo ad esplorare Berlino. Abbiamo programmato una visita al famoso zoo di Berlino, nel pomeriggio pensiamo di raggiungere il Checkpoint Charlie, uno dei più noti punti di passaggio negli anni della guerra fredda e di visitare il palazzo del Reichstag dalla cui cupola è possibile godere del panorama di tutta la capitale tedesca. Ci dirigiamo a piedi verso lo zoo. Con la Berlin Welcome Card  otteniamo un piccolo sconto sui biglietti d'ingresso. Entriamo dalla Elefantentor, la bellissima porta con gli elefanti e il tetto in stile pagoda, in Olof Palme Platz.
Lo Zoo di Berlino, uno dei più grandi in Germania, è uno dei più interessanti giardini zoologici del mondo, grazie alla straordinaria varietà biologica che ospita: circa 1400 specie animali, per un totale di quasi 14,000 esemplari. Insieme al suo acquario, è uno dei posti di maggior interesse turistico di Berlino.
Non ci facciamo mancare niente e quindi entriamo anche all'acquario! È facile restare affascinati di fronte ai pesci e infatti Stella non si accorge di un lieve dislivello del pavimento, non segnalato, e scivola rovinosamente a terra. La situazione appare immediatamente piuttosto seria e decidiamo di portarla al pronto soccorso del più vicino ospedale. Abbiamo così sperimentato anche il servizio sanitario berlinese. Alle 8 di sera, dopo snervanti attese, incomprensioni linguistiche, 50 minuti di trazione più manipolazioni varie per ridurre la frattura del radio del braccio destro all'altezza del polso, Stella viene dimessa con un bel gesso. Speriamo abbiano fatto un buon lavoro. Medici e paramedici sono comunque stati tutti molto cortesi.. Patrizia e Giuseppe sono sempre stati con noi e la loro presenza ci è stata davvero di conforto.


In albergo, poi, tutti  si sono interessati sull'accaduto con molta partecipazione.
Ovviamente non abbiamo potuto visitare il palazzo del Reichstag e fare tappa al Checkpoint Charlie. Sarà per un'altra volta. L'importante è la salute!!!
Anche questo giorno non proprio felice è ormai al termine. Subito dopo cena, ci ritiriamo, con la speranza che Stella possa riposare tranquilla.





Giovedì 16 maggio 2013 - Quarto giorno a Berlino
Ancora sole e caldo. Stella, nonostante il braccio ingessato, è riuscita a dormire e ha deciso di partecipare alla visita allo Jüdisches Museum, dedicato alla storia degli ebrei in Germania nel corso dei vari secoli fino ai giorni nostri. La mostra è interattiva (cassetti da scoprire, filmati, registrazioni). Particolare è la Torre dell'Olocausto a cui si accede aprendo una porta spessa e molto pesante. È una struttura completamente vuota, buia, non climatizzata (dunque fredda d'inverno e calda d'estate), che viene illuminata solo dalla luce indiretta del giorno che penetra da una stretta feritoia posta in alto. Impossibile vedere fuori e capire dove si è; attutiti si sentono i rumori provenienti dall'esterno. Evidente il significato simbolico che vuole ricreare la condizione degli ebrei deportati che non sapevano in quale luogo si trovavano e non potevano avere notizie. Simbolici diventano anche una scaletta metallica a circa due metri e mezzo dal pavimento usata per la manutenzione della copertura (mezzo di salvezza ma irraggiungibile come lo è stata per molti) e i fori nella parete per far entrare l'aria.
Finita la visita, decidiamo che è giunto il momento di mettere qualcosa nello stomaco Andiamo a pranzo alle vicine Galeries Lafayette. Dopo un buon caffè espresso ci dirigiamo verso l’Unter den Linden per riprendere il bus 100 che ci riporta in hotel.
Le nostre ultime ore berlinesi passano in fretta. Mentre Stella e Patrizia riposano, Giuseppe ed io andiamo a fare un giro nei dintorni.
Saliamo sul bus che ci porterà a Berlino Schönefeld. Arrivati in aeroporto (impensabile in Germania un luogo tanto disorganizzato!), ci accampiamo come gli altri in attesa del volo e quando annunciano il gate ci precipitiamo all'imbarco. Qualche discussione ai controlli per il gesso di Stella. Volo non proprio tranquillo a causa di notevoli turbolenze. Partiti da Berlino con 26 gradi atterriamo a Malpensa con 12!!!!!!!





MADESIMO




Madesimo, già Isolato, è un comune di 566 abitanti in  valle Spluga  e  comprende le frazioni di Madesimo, Pianazzo, Isola e Montespluga. Sito a 1.550 m s.l.m., è il comune italiano più lontano dal mare (dista 294 km dal   m. Ligure). Nell'antichità appartenne ai vescovi di Coira e di Como per poi passare, per lungo tempo, sotto la denominazione svizzera dei Grigioni. Tra i monumenti sono da menzionare la chiesa di S. Martino e S. Giorgio, con altare in marmo, opera di Gabriele Longhi, e la chiesetta della Madonna della Neve, l'attuale chiesa parrocchiale, costruita sui ruderi della precedente, in cui si può ammirare un Crocifisso del XVIII secolo.




Molto importanti sono anche gli esempi di architettura rurale presenti negli alpeggi, con case metà in pietra e metà in tronchi disposti secondo una tradizione tipica locale. La vita economica si basa soprattutto sul comparto edile, su quello della falegnameria, e sulle attività di estrazione di sabbia, ghiaia e argilla. L'agricoltura è legata essenzialmente alla coltivazioni non estensive di cereali, vite e frutta; sul territorio sono inoltre presenti allevamenti di caprini, ovini e suini. Altra importantissima fonte di reddito è il turismo estivo e soprattutto invernale.


Prima del '900 Madesimo era una località di alpeggio; la prima forma di attrazione turistica si manifesta grazie alle fonti termali preziose acque ferruginose ricche di magnesio che unite all'ambiente, all'aria di montagna diventano richiamo per tutti coloro che dalla pianura salivano in carrozza per vivere momenti di benessere.







Madesimo, grazie alla bellezza dei suoi panorami e al suo clima salubre, ha ospitato per quindici estati il poeta Giosuè Carducci.
Terme e passeggiate estive avevano dato a Madesimo la fama di meta per rigenerarsi già a inizio del '900, ma le abbondanti nevicate non mancavano nei lunghi inverni e già allora c'era chi si avventurava con gli sci in spalla su per i dossi e poi giù come si poteva.







Fu nel 1910 che Madesimo divenne un punto di riferimento anche per gli appassionati dello sci in occasione di alcune gare e la passione era davvero forte se si considera che non c'erano impianti di risalita.
La prima forma di tecnologia atta alla risalita era lo slittone trainato a fune: 2 erano gli “impianti”, uno con destinazione Pianello e l'altro per Motta.
Nei primi anni 60, in occasione dei campionati italiani di sci, con ormai diversi impianti di risalita e nuovi alberghi, Madesimo ha una netta affermazione come rinomata località sciistica alpina.









Oggi Madesimo con i suoi 60 km di piste, impianti nuovissimi e tecnologicamente avanzati, nei suoi inverni di nevicate abbondanti soddisfa le aspettative di una vacanza degli appassionati dello sci e d'estate resta indiscutibilmente la meta ideale per chi cerca relax, passeggiate e aria fresca di montagna.


















INCONTRI RAVVICINATI CON MEDUSE E PESCI RAGNO

 Con l'arrivo dell'estate, iniziano i bagni al mare e incontrare una medusa o un pesce ragno non è poi così infrequente.  
Il primo suggerimento è quello di rimanere calmi, infatti è vero che gli " incontri" sono dolorosi , ma non si muore a contatto con questi animali, almeno non con le meduse e con i pesci ragno presenti nei nostri mari.
Le meduse non pungono e non mordono, ma provocano un’irritazione della pelle in seguito al contatto con i loro tentacoli.
Inizialmente il contatto origina un dolore “bruciante” per i frammenti di tentacolo lasciati sulla pelle. Subito dopo si sviluppa un’orticaria dolorosa simile a un’ustione, accompagnata da gonfiore, rossore, vescicole e bolle.  
Nella maggioranza dei casi la soluzione è semplice. Si dovrà lavare subito e ripetutamente con acqua di mare l’area interessata e asportare con delicatezza i residui di tentacolo. 
Poi si potrà tamponare la parte con acqua e aceto per calmare il dolore. Nel caso non fosse disponibile l'aceto,  si può provare con l'ammoniaca. 
In generale è bene rivolgersi al medico, che potrebbe prescrivere un anestetico locale ed eventualmente cortisonici e/o antistaminici (in pomata con copertura della lesione con garza sterile e non esposizione al sole), il trattamento antitetanico (il rischio tetano c’è per ogni tipo di contatto con animali) e un antibiotico per ridurre il rischio d’infezione.
Il contatto a livello oculare può dare congiuntiviti, ulcerazioni della cornea e gonfiore delle palpebre. In questo caso è bene portare rapidamente il soggetto interessato all'ospedale per un controllo medico.
Raramente, in soggetti particolarmente sensibili,  può verificarsi una reazione allergica grave con shock anafilattico. Ovviamente è necessario chiamare un ambulanza e cercare di praticare un massaggio cardiaco.


Il pesce ragno o tracina si trova nei fondali bassi e sabbiosi, per cui è facile imbattersi in questo animale soprattutto nel mar Adriatico. 
Il pesce ragno si mimetizza sotto la sabbia e capita di mettere il piede o la mano sopra la sua pinna dorsale dotata di  aculei (spine) che rilasciano un veleno che determina un dolore molto forte, acuto che insorge quasi subito dopo la puntura e, senza cure, dura alcune ore. Inoltre, dopo la puntura, la parte interessata comincia a gonfiarsi. A dolore e gonfiore, possono aggiungersi formicolio e riduzione della motilità dell’arto interessato e disturbi della sensibilità cutanea della zona prossima alla puntura.
La soluzione è quella di uscire dall’acqua, togliere subito eventuali anelli (se la parte interessata è la mano) e asportare eventuali pezzetti delle spine dorsali. 
Lavare la parte ed immergerla in un contenitore d’acqua calda al limite della tollerabilità per circa 30-60 minuti poiché il veleno di questo pesce è inattivato dal calore. 
Se non è disponibile dell’acqua calda, si può iniziare ad alleviare il dolore mettendo la parte a contatto con la sabbia calda della spiaggia. 
Nei casi più gravi è possibile incorrere anche in nausea, vomito e febbre. In ogni caso è sempre meglio consultare il medico per valutare l’opportunità di una profilassi antitetanica o di un trattamento con cortisone e/o con antibiotici orali.

“ELEPHANT PARADE” a Milano



In occasione della mostra “Elephant Parade”, 80 statue di cuccioli di pachiderma, dipinte da artisti nazionali e internazionali, saranno esposte in vie e piazze della città.
La mostra open air, che giunge a Milano dopo i successi ottenuti ad Amsterdam, Anversa, Rotterdam e Londra, ha lo scopo di raccogliere fondi per la salvaguardia dell’elefante asiatico, una specie a rischio di estinzione.
Oltre 75 statue in vetroresina di cuccioli di elefante, dipinte da artisti nazionali e internazionali, affermati o emergenti, verranno sistemate fino al 15 novembre 2011 nelle vie e nelle piazze della città e all’aeroporto della Malpensa.
L’iniziativa è patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune e dalla Camera Nazionale della Moda.
Le statue verranno messe all’asta e il ricavato sarà in parte devoluto all’Asian Elephant Foundation che sostiene progetti nel continente asiatico per la salvaguardia di questi animali e del loro habitat naturale e in parte alla ricerca scientifica sulle malattie genetiche.
Ecco una selezione dei pachidermi colorati.