Molti di coloro che usano il Pc sicuramente si
saranno posti la domanda del perché le lettere della tastiera del computer
siano disposte a caso. Per dare una risposta, dobbiamo fare qualche passo
indietro. Nel 1714 l'inglese Henry Mill
inventò una macchina con i tasti in rilievo che permettevano l'impressione su
carta dei caratteri disposti in ordine alfabetico. Poco più di un secolo dopo
l'italiano Pietro Conti costruì il tachigrafo, una macchina capace di scrivere
manovrata da una rudimentale tastiera. Nel 1855 il novarese Giuseppe Ravizza
inventò una macchina da scrivere (probabilmente la prima) pesante, ingombrante,
costituita da quasi 600 pezzi in legno e da circa 100 in ottone. La macchina
venne chiamata «cembalo scrivano, ossia macchina da scrivere a tasti» e veniva
descritta la «tastiera a 32 tasti quadrati, in due linee sovrapposte, lettere
in mezzo e interpunzioni ai lati». Negli stessi anni l'austriaco Peter
Mitterhofer costruì alcuni modelli di macchina per scrivere, ideando un metodo
che oggi definiremmo ergonomico, per facilitarne l’uso. Nel 1868 lo
statunitense Christopher Sholes brevettò un modello di macchina per scrivere,
la Type-Writer, che ricordava molto il cembalo scrivano. L'industriale Philo
Remington, prevedendo il futuro commerciale dell'invenzione, ne comprò i
diritti. Inizialmente Sholes aveva progettato per la tastiera una disposizione
sostanzialmente alfabetica dei tasti: due sole file con le lettere dalla A alla
M in basso e quelle dalla N alla Z in alto. A sinistra, sulle stesse file,
c’erano le cifre, senza 0 e 1 (che si digitavano usando la O e la I). Il
problema di questa disposizione era che quando venivano azionati in rapida
sequenza due bracci adiacenti sui quali erano collocate le singole lettere,
questi tendevano ad incastrarsi fra loro. L’inconveniente fu risolto disponendo
su quattro file i 45 tasti e collocando le coppie di lettere più frequenti
della lingua inglese (per esempio T e H oppure S e T) in modo che i loro bracci
fossero fisicamente distanti l’uno dall’altro. La parvenza di ordine alfabetico
nella terza fila, la sequenza DFGHJKL, appare come un residuo della
disposizione originale. La nuova disposizione divideva anche i tasti tra le due
mani, in modo che mentre una mano si posizionava, l'altra premeva il tasto. Le
barrette orizzontali, presenti ancora oggi, sui
tasti corrispondenti alla F e alla J erano percepite con il tatto e,
posizionando gli indici su questi due tasti,
tutti gli altri erano raggiungibili con le diverse dita.
Nel 1873 la Remington Sewing Machine Company
iniziò la produzione su larga scala della Type-Writer decretandone il successo
commerciale.
La leggenda vuole che la disposizione dei tasti
della prima linea della tastiera fosse stata impostata in modo che i venditori
delle macchine da scrivere fossero in grado di trovare facilmente i tasti per
scrivere "typewriter" (nome del modello e "macchina per
scrivere" in inglese) durante le dimostrazioni! Sarà solo una leggenda, ma
provateci e scoprirete che…
La disposizione QWERTY, dalla sequenza delle
lettere dei primi sei tasti della riga superiore della tastiera, divenne di
fatto lo standard per la posizione delle lettere sulla tastiera. Per le lingue
diverse dall'inglese furono introdotti piccoli cambiamenti allo schema. In
Germania si creò la disposizione QWERTZ,
in Francia lo schema AZERTY, mentre l'Italia adottò la tastiera QWERTY anche se
questa non si adatta pienamente alla nostra lingua (manca ad esempio la È
maiuscola accentata).
Lo schema Qwerty di Christopher Sholes non è
proprio un modello di efficienza: non riduce e non distribuisce razionalmente
il carico di movimento e di lavoro sulle dieci dita. In inglese, lingua per la
quale fu concepita questa disposizione, il 52% delle digitazioni è nella fila
superiore invece che in quella centrale, dove le dita stanno di norma, e la
mano sinistra lavora molto più della destra. Lo sfalsamento dei tasti, un tempo
obbligato per lasciare spazio alle leve e oggi non più necessario, costringe chi
scrive a movimenti diagonali inutili.
Modelli alternativi, come quello elaborato da
August Dvorak (1936), che presenta nella linea centrale tutte le vocali e le
cinque consonanti dell'alfabeto più usate, favorendo una buona alternanza tra
la mano sinistra e quella destra, non ebbero successo.
La gente si era ormai abituata ad usare la
disposizione Qwerty e non era pronta ad
affrontare lo sforzo richiesto per passare dalla tastiera Qwerty alla tastiera
Dvorak. La nostra pigrizia è quindi il motivo per cui tutti i computer sono
ancora oggi dotati di una tastiera Qwerty!
Molti ritengono che QWERTYUIOP, cioè la sequenza
della prima fila, sia anche il testo del primo messaggio e-mail mai inviato. In
realtà Ray Tomlinson, inventore della e-mail, ha affermato di aver inviato nel
1971 messaggi elettronici di prova senza una logica e che quindi avrebbe potuto
benissimo aver scritto cose come:“1 2 3
4 5 6 7 8 9 0”, “QWERTYUIOP” o simili.
Se la prima tastiera di Christopher Sholes aveva
45 tasti, quanti tasti ha la tastiera di un PC?
La tastiera del Personal computer è composta da
102 o 105 tasti. Nelle nuove tastiere, si possono trovare anche tasti
aggiuntivi, sulla destra o in alto che servono per entrare direttamente in
Internet o per far partire i CD o altro.
Ma non è sempre stato così. La prima tastiera
“dissociata” per Pc (cioè il computer e
la tastiera non sono più un'unica entità) aveva 83 tasti. I tasti da F1 a F10
erano disposti lateralmente (a sinistra), gli altri erano sproporzionati
(soprattutto i tasti Maiuscolo e Invio erano troppo piccoli e mal posizionati).
Nel 1984 venne introdotta nei PC la tastiera con
84 tasti, che correggeva gli errori del modello precedente, ridimensionando i
tasti Maiuscolo e Invio.
Nel 1986 i nuovi computer compatibili IBM furono
dotati di una tastiera con 102 tasti che
presentava i tasti di funzione sulla zona alta e nuovi tasti di controllo del
cursore a freccia.
Con Windows 95 furono introdotti tre nuovi tasti
di scelta rapida verso delle funzioni di Windows e la tastiera compatibile
Microsoft raggiunse 105 tasti.
Tra i tasti che si possono
trovare nelle moderne tastiere, molti sono relativi a funzioni dei vecchi
computer che oggi nessuno usa più. Il tasto meno usato in assoluto è R Sist,
ancora presente su alcune tastiere non recentissime e sempre associato a Stamp.
La sua funzione si attiva solo se si preme contemporaneamente anche il tasto
Alt, ma viene comunque ignorata da Windows. Il tasto Stamp permette di
catturare uno screenshot del desktop o,
se premuto insieme a Alt, uno screenshot
della finestra in primo piano. Anche il tasto Scroll Lock o Bloc Scorr è
caduto in disuso. Serviva a bloccare lo scorrere delle schermate ai tempi del
DOS e attualmente si usa solo con Microsoft Excel. Tra i tasti poco usati ci sono Pausa Interr, Pagina su e Pagina giù,
Inizio, Fine, Ins e Bloc Num. Il primo era utile in passato per interrompere
l'esecuzione dei comandi DOS, Pagina su e Pagina giù servono per andare
all'inizio o alla fine di una pagina, Inizio e Fine permettono di spostarsi
all'inizio e alla fine di una riga di testo in Word, Ins attiva la modalità di
inserimento, in pratica digitando dei caratteri in corrispondenza del cursore
si cancellano quelli già presenti. Bloc Num che attiva il tastierino numerico
non si usa spesso. Raramente viene utilizzato il tasto Ctrl sul lato destro
della tastiera (di solito lo usano solo le persone mancine). Esc, che una volta
si usava per controllare alcune periferiche del computer, oggi non serve più.
Praticamente inutilizzati sono il tasto con il segno \ (si preme solo per il
punto esclamativo) e il tasto Alt Gr
Per i più è inoltre sconosciuta la funzione della
maggior parte dei tasti che incominciano per F.
F1 è il tasto help, in quasi tutti i programmi
serve ad aprire l’help e se non c’è nessun programma aperto apre l’help di
Windows, F5 corrisponde alla funzione "trova e sostituisci", F6
sostituisce la barra delle funzioni di Word con dei numeri e delle lettere, F7
attiva il controllo Ortografia e grammatica, F8 corrisponde alla funzione
"Seleziona tutto", F12 a quella Salva con nome. Inutili invece F2,
F3, F4, F9, F10 e F11.
Un altro tasto misterioso è quello con il logo di
Windows.
Premuto da solo apre il menù Start
In combinazione con altri tasti permette invece
di fare cose interessanti:
Windows + M: Rimpicciolisce tutte le finestre
mostrando il desktop
Windows + L: Blocca il computer
Windows + E: apre l’esplora risorse
Windows + R: apre la mascherina “Esegui…”
Windows + D: rimpicciolisce la finestra attiva o
ingrandisce l’ultima finestra
Windows + F: apre la maschera di ricerca
Il sito letterfrequency.org riporta invece i risultati di un’indagine statistica sui
tasti più usati. In testa alla classifica dei tasti più utilizzati da persone
di lingua inglese c’è il tasto Spazio, seguito da E, T, Shift, A, O, I, N, S,
R, H, Canc, L, D, C, U, Enter. I meno utilizzati sono i tasti 1 j : { } > q [ ] 2
z ! 3 + 5 \ 4 # @ + | 6 & 9 8 7 %
^ ~ ‘
Gli italiani invece ricorrono più
frequentemente alla E, seguita da A, I, O, N, L, R, T, S, C, D, P, U, M, V, G,
H, F, B, Q, Z.
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