Berlino
Lunedì
13 maggio 2013 - Primo giorno a Berlino
Pronti per la partenza!!!! Patrizia e
Giuseppe sono già ad attenderci al Malpensa Express di Cadorna. Il treno ha un
piccolo ritardo, cominciamo bene!! Breve viaggio, senza fermate, e arrivo al terminal
1.
Il volo Air Berlin da Malpensa (previsto
per le 9.00) è in perfetto orario (puntualità teutonica). Sorprendente, visti i
tempi, è l'offerta gratuita di una semplice colazione che io rifiuto, ma che Stella,
Patrizia e Giuseppe sembrano gradire. Arriviamo a Berlino Tegel e dopo aver
ritirato i bagagli ci trasferiamo all'hotel Golden Tulip Hamburg. Sbrigate le
solite formalità, prendiamo possesso della stanza che non è grande, ma completa
di tutto il necessario. Lasciamo il trolley in albergo e percorriamo poche
centinaia di metri per raggiungere la Wittenberg Platz e il famoso KaDeWe
(Kaufhaus des Westens, ovvero “grande magazzino dell’Ovest”), che ci ricorda la
Rinascente. Il sesto piano è dedicato agli alimentari e ci mangiamo i tipici würstel.
Usiamo la Berlin Welcome Card (72 ore di
libero accesso a tutti i mezzi di trasporto e lo sconto in alcuni esercizi e
monumenti convenzionati) per prendere la metropolitana e dirigerci alla Gedächtniskirche
o chiesa della commemorazione.
La Gedächtniskirche, Kaiser Wilhelm, è
il centro simbolico di Berlino ovest e, oltre che una chiesa, è un monumento
che celebra la pace e la riconciliazione. Le rovine originali della torre
occidentale, soprannominate in città “il dente bucato” sono ciò che rimane
della chiesa antica, andata distrutta con i bombardamenti della seconda guerra
mondiale.
La vecchia chiesa e la sala di preghiera
formano un bel contrasto architettonico. L'interno della nuova costruzione è
migliore rispetto all'esterno: le vetrate blu creano un'atmosfera particolarissima.
Riprendiamo la metropolitana e scendiamo
alla porta di Brandeburgo, uno dei più importanti monumenti di Berlino. Fino a
pochi anni fa era l’emblema della divisione della città e i visitatori salivano
fino alla sua piattaforma di osservazione, per gettare lo sguardo al di là
della Cortina di ferro, oltre la terra di nessuno che separava –
geograficamente e politicamente - Berlino est da Berlino ovest.
Progettata da Carl Gotthard Langhans e
ispirata ai propilei dell’Acropoli di Atene, la Porta, unica tuttora esistente
tra le originarie 18 porte della città, fu eretta tra il 1788 e il 1791. Sulla
porta si erge la Quadriga, imponente scultura di Johann Gottfried Schadow che
raffigura la Vittoria alata e che è visibile anche a grande distanza. All’epoca
delle guerre franco-prussiane, la scultura fu fatta prelevare da Napoleone e
portata a Parigi come bottino di guerra, per poi tornare a Berlino nel 1814.
Entriamo nel palazzo della DZ Bank per
vedere la grande opera dell’artista Frank O. Gehry in vetro e metallo che si
trova nell'atrio.
Ci dirigiamo quindi verso Potsdamer
Platz, ma prima facciamo una sosta al Denkmal für die ermordeten Juden Europas, monumento dell'olocausto, opera di Peter
Eisenmann, composto da 2711 blocchi rettangolari di calcestruzzo, sistemati a
griglia in modo da sembrare sepolture. I visitatori possono camminare
liberamente al suo interno su un pavimento ondulato. Il campo, nel suo insieme,
sembra un labirinto di blocchi di altezze e dimensioni diverse, scenario ideale
per una silenziosa riflessione.
Arriviamo a Potsdamer Platz per vedere la grande piazza progettata (tra gli altri) da Renzo Piano. Tra le attrazioni principali di Potsdamerplatz ci sono la torre Debis realizzata da Renzo Piano, il Daimler Chrysler Atrium, con uno spazio pubblico che ospita mostre l’arte, un autosalone e un bacino artificiale di acqua, il Sony Centre, con una copertura in vetro e acciaio sostenuta da cavi d’acciaio ancorati agli edifici adiacenti e con le sale cinematografiche, il museo del cinema tedesco, il Lego Discovery Centre (da fotografare la grande giraffa che c'è all'ingresso), il centro commerciale Arkaden (di Richard Rogers), il cinema 3D, il teatro, il casinò e il palazzo Weinhaus Huth, l’unico edificio della piazza che risale a prima della seconda guerra mondiale.
Stanchi torniamo all'hotel per la cena e
per una bella dormita.
Martedì
14 maggio 2013 - Secondo giorno a Berlino
Il tempo è nuvoloso e fa piuttosto
fresco. Prendiamo la metropolitana e ci dirigiamo alla Gendarmenmarkt con al centro la splendida
Konzerthaus, progettata da Schinkel, e ai lati in posizione simmetrica il Duomo
francese e il Duomo tedesco. Andiamo fino a Bebelplatz (luogo famoso per il
rogo dei libri ad opera di studenti nazionalsocialisti) e alla Sankt Hedwigs
Kathedrale. Percorriamo una parte del viale Unter den Linden dalla statua
equestre di Federico II il Grande fino al Berliner Dom di fronte a cui c'è il
Lustgarten, giardino abbastanza spoglio. Quest’ampia area verde era un tempo il
giardino del castello della città, demolito nel 1950. Rimangono invece
affacciati su di esso l’Altes Museum, l’ingresso meridionale all'Isola dei
Musei e lo splendido Berliner Dom.
Vale la pena di andare a dare
un'occhiata al palazzo Neue Wache (nuovo corpo di guardia), un monumento
dedicato alle vittime della guerra e della tirannia e si può ammirare la Pietà
di Kathe Köllwitz, che raffigura una madre col figlio morto.
Attraversiamo
il fiume Sprea per andare al Marx-Engels Forum, dove si ergono le statue
(abbastanza insignificanti) di Marx ed Engels.
Si è alzato il vento e decidiamo di prendere
uno dei battelli che si muovono sul fiume Sprea per una minicrociera (circa
un'ora). Sottocoperta, al calduccio, pranziamo. Sbarchiamo.
Inizia a
piovigginare, ma noi siamo diretti al Pergamonmuseum dove sono stati
riassemblati i resti dell'altare di Pergamo e dove si trovano la porta di
Mileto, quella di Babilonia rivestita di ceramica blu, la sala di Aleppo in
legno intarsiato e colorato. Davvero fantastici. Incontro ravvicinato nel Neues
Museum con il busto della regina Nefertiti.
Torniamo all'hotel con l'autobus 100. A
bordo dei bus 100 e 200, due linee del servizio di trasporto pubblico, è possibile
fare un tour veloce ed economico di quasi tutti i principali monumenti di
Berlino. Il viaggio dura poco più di 30 minuti, le fermate compaiono sui display
illuminati e vengono annunciate da una voce di servizio: impossibile
confondersi!
Il bus 100 parte da Alexanderplatz. La
prima fermata è Marienkirche, che si può vedere sulla sinistra. È la seconda
chiesa più antica di Berlino, risalente al XIII secolo, la cui costruzione in
mattoncini rossi si intona perfettamente con quella del Rotes Rathaus, il
Municipio Rosso, visibile più in fondo. Qui ha sede il governo della città, che
è uno dei sedici Land della Germania. Nella grande piazza antistante si ammira
l’imponente Neptunbrunnen, fontana su cui troneggia un Nettuno circondato dalle
allegorie dei quattro principali fiumi tedeschi.
Noi saliamo alla fermata del Lustgarten,
il giardino dei piaceri. La prima fermata è Staatsoper, il Teatro dell’Opera di
Stato. Lo si vede sul lato sinistro del viale. Sulla destra invece,
oltrepassata la Neue Wache, si ammira la bellissima Humboldt Universität, la
più antica università di Berlino.
Attraversata la Friedrichstrasse, l’ultima
tappa sull’Unter den Linden è dedicata alla Porta di Brandeburgo. Il bus svolta
in direzione Platz der Republik, sui cui
affaccia il Reichstag. Sede del parlamento federale, si riconosce per la
moderna cupola in vetro e acciaio. Da qui si gode di uno dei più bei panorami
sulla città.
Il bus 100 attraversa il Tiergarten, il
più grande parco della città. Si ferma allo Schloss Bellevue, il palazzo dove
risiede il Presidente della Repubblica Federale Tedesca, e prosegue poi in
direzione Grosser Stern, la rotatoria al cui centro svetta la Siegessäule, la
Colonna della Vittoria. È da qui che gli angeli di Wim Wenders, nel film "Il
cielo sopra Berlino", osservano la vita dei berlinesi.
Siamo vicini al nostro hotel. Noi
scendiamo in Kurfürstenstrasse, ma il bus prosegue per Breitscheidplatz, la
piazza su cui sorge la Gedächtniskirche. Nei pressi di questa piazza ha inizio
il Ku’damm (Kurfürstendamm), il viale dello shopping berlinese. Il capolinea è
alla Zoologischer Garten Bahnhof. La stazione è stata resa celebre dal romanzo di
Christiane F "Wir Kinder vom Bahnhof Zoo".
Eccoci in albergo. Serve una buona cena
e poi una bella dormita!
Mercoledì 15 maggio 2013 - Terzo giorno a Berlino
Al nostro risveglio il cielo è sereno e
la temperatura gradevole. Facciamo
colazione e ricominciamo ad esplorare Berlino. Abbiamo programmato una visita
al famoso zoo di Berlino, nel pomeriggio pensiamo di raggiungere il Checkpoint
Charlie, uno dei più noti punti di passaggio negli anni della guerra fredda e
di visitare il palazzo del Reichstag dalla cui cupola è possibile godere del
panorama di tutta la capitale tedesca. Ci dirigiamo a piedi verso lo zoo. Con
la Berlin Welcome Card otteniamo un
piccolo sconto sui biglietti d'ingresso. Entriamo dalla Elefantentor, la
bellissima porta con gli elefanti e il tetto in stile pagoda, in Olof Palme
Platz.
Lo Zoo di Berlino, uno dei più grandi in
Germania, è uno dei più interessanti giardini zoologici del mondo, grazie alla
straordinaria varietà biologica che ospita: circa 1400 specie animali, per un
totale di quasi 14,000 esemplari. Insieme al suo acquario, è uno dei posti di
maggior interesse turistico di Berlino.
Non ci facciamo mancare niente e quindi
entriamo anche all'acquario! È facile restare affascinati di fronte ai pesci e infatti
Stella non si accorge di un lieve dislivello del pavimento, non segnalato, e
scivola rovinosamente a terra. La situazione appare immediatamente piuttosto
seria e decidiamo di portarla al pronto soccorso del più vicino ospedale. Abbiamo
così sperimentato anche il servizio sanitario berlinese. Alle 8 di sera, dopo
snervanti attese, incomprensioni linguistiche, 50 minuti di trazione più
manipolazioni varie per ridurre la frattura del radio del braccio destro
all'altezza del polso, Stella viene dimessa con un bel gesso. Speriamo abbiano
fatto un buon lavoro. Medici e paramedici sono comunque stati tutti molto
cortesi.. Patrizia e Giuseppe sono sempre stati con noi e la loro presenza ci è
stata davvero di conforto.
In albergo, poi, tutti si sono interessati sull'accaduto con molta
partecipazione.
Ovviamente non abbiamo potuto visitare
il palazzo del Reichstag e fare tappa al Checkpoint Charlie. Sarà per un'altra
volta. L'importante è la salute!!!
Anche questo giorno non proprio felice è
ormai al termine. Subito dopo cena, ci ritiriamo, con la speranza che Stella
possa riposare tranquilla.
Giovedì 16 maggio 2013 - Quarto giorno a Berlino
Ancora sole e caldo. Stella, nonostante
il braccio ingessato, è riuscita a dormire e ha deciso di partecipare alla
visita allo Jüdisches Museum, dedicato alla storia degli ebrei in Germania nel
corso dei vari secoli fino ai giorni nostri. La mostra è interattiva (cassetti
da scoprire, filmati, registrazioni). Particolare è la Torre dell'Olocausto a
cui si accede aprendo una porta spessa e molto pesante. È una struttura
completamente vuota, buia, non climatizzata (dunque fredda d'inverno e calda
d'estate), che viene illuminata solo dalla luce indiretta del giorno che
penetra da una stretta feritoia posta in alto. Impossibile vedere fuori e
capire dove si è; attutiti si sentono i rumori provenienti dall'esterno.
Evidente il significato simbolico che vuole ricreare la condizione degli ebrei
deportati che non sapevano in quale luogo si trovavano e non potevano avere
notizie. Simbolici diventano anche una scaletta metallica a circa due metri e
mezzo dal pavimento usata per la manutenzione della copertura (mezzo di
salvezza ma irraggiungibile come lo è stata per molti) e i fori nella parete
per far entrare l'aria.
Finita la visita, decidiamo che è giunto
il momento di mettere qualcosa nello stomaco Andiamo a pranzo alle vicine
Galeries Lafayette. Dopo un buon caffè espresso ci dirigiamo verso l’Unter den
Linden per riprendere il bus 100 che ci riporta in hotel.
Le nostre ultime ore berlinesi passano
in fretta. Mentre Stella e Patrizia riposano, Giuseppe ed io andiamo a fare un
giro nei dintorni.
Saliamo sul bus che ci porterà a Berlino
Schönefeld. Arrivati in aeroporto
(impensabile in Germania un luogo tanto disorganizzato!), ci accampiamo come
gli altri in attesa del volo e quando annunciano il gate ci precipitiamo
all'imbarco. Qualche discussione ai controlli per il gesso di Stella. Volo non
proprio tranquillo a causa di notevoli turbolenze. Partiti da Berlino con 26
gradi atterriamo a Malpensa con 12!!!!!!!
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