Non so quante persone abbiano letto un libro scritto
nel 1905 da Edmondo De Amicis dal titolo "L'idioma gentile" che può
essere considerato la prima guida italiana al parlare e allo scrivere di grande
successo popolare.
De Amicis utilizza brevi racconti, aneddoti e dialoghi per
dimostrare che il sapersi esprimere in modo corretto non è un problema solo degli
scrittori, dei giornalisti o degli insegnanti, ma di tutti i cittadini.
Nel testo è riportato, tra l'altro, un immaginario dialogo
tra la lingua italiana e il dialetto piemontese, ma, come l'autore stesso
scrive, "può stare benissimo con qualunque altro dialetto
d'Italia..."
(LA LINGUA): Buon giorno,
fratello. Tu hai la cera rannuvolata.
(IL DIALETTO): Me la vedo come in
uno specchio, Signora; e mi duole di presentarmi a Voi in quest'aspetto.
(LA LINGUA): Perché mi chiami
Signora? Altre volte ti dissi che mi piace esser chiamata sorella. La fortuna e
la gloria non m'hanno fatto montare in superbia. Non siamo, tu ed io, rami
dello stesso tronco? Figli della stessa madre? Legati ancora e per sempre da
mille somiglianze e proprietà comuni... ?
(IL DIALETTO): Ti ringrazio, sorella
illustre e venerata. Ma è proprio questo pensiero che mi fa stizzire: d'aver a che
fare con una razza di ingrati i quali, disconoscendo i vincoli che mi legano a
te, credono di farti onore disprezzandomi e, parlando e scrivendo in italiano,
rifiutano un monte di parole e di frasi mie ... e vanno predicando ai ragazzi
che, per non offenderti, debbono rifuggir da me come dalla peste..."
Da un punto di vista storico si può affermare che i dialetti non sono
forme alterate e corrotte della lingua nazionale, ma “lingue sorelle” dell’italiano
poiché derivano anch’essi dal latino.
Fin dai tempi dell’impero romano tutti i popoli sottomessi
usavano la lingua latina. Pochi però parlavano il latino classico. Il popolo
(vulgus) si esprimeva in modo semplice e con scarso rispetto delle regole della
grammatica. Parlava cioè un latino che, appunto da vulgus, fu detto volgare. Nel
tempo, il latino volgare subì delle trasformazioni: molte parole si
modificarono nella grafia e nella pronuncia dando origine ai dialetti.
Si possono distinguere i dialetti settentrionali, che
hanno subito l'influenza delle lingue galliche e celtiche, e i dialetti
centro-meridionali, che hanno invece mantenuto più stretti legami con il
latino.
I dialetti settentrionali si possono suddividere in
dialetti veneti e dialetti gallo-italici (piemontese, lombardo, trentino,
ligure, emiliano-romagnolo).
I dialetti centro-meridionali si possono suddividere in
dialetti toscani, dialetti laziali-umbro-marchigiani settentrionali, dialetti
laziali-umbro-marchigiani meridionali, dialetto abruzzese, molisano, campano,
lucano, pugliese, salentino, calabrese settentrionale, calabrese meridionale,
siciliano.
Il sardo e il friulano invece si sono formati in maniera
autonoma a causa del loro isolamento,
Tutti i dialetti italiani hanno avuto il ruolo di lingua
fino a quando, tra il cinquecento e il seicento, il volgare fiorentino, quello che
si è discostato di meno dal latino e si è evoluto in maniera più lineare ed
omogenea, è riuscito ad imporsi e a diventare lingua nazionale anche grazie
agli scritti di Dante, Petrarca, Boccaccio, Machiavelli, Guicciardini, che hanno
dato a tale dialetto la dignità di “lingua letteraria” della penisola.
E così, mentre l'uso del volgare fiorentino si estendeva a
tutta l'Italia, gli altri volgari continuavano ad essere parlati solo nelle
zone in cui erano conosciuti.
Quindi la differenza tra lingua italiana e dialetto
dipende essenzialmente dall'uso.
Il dialetto si adopera nella
comunicazione familiare ed entro ambiti geografici limitati. La lingua è conosciuta e studiata
all’estero ed è diffusa in una vasta area.
Il dialetto è soprattutto orale
mentre la lingua è anche scritta. È vero che c'è una notevole letteratura in dialetto. Si tratta però di composizioni
poetiche, canzoni, testi di spettacoli teatrali, che usando il dialetto possono
avere effetti più realistici. Nessuno ha mai pensato di scrivere in dialetto
libri di matematica, chimica, informatica.
Nel 1861,
anno dell'unificazione, gli abitanti erano poco più di 22 milioni e il 97%
parlava solo uno dei tanti dialetti d’Italia. Questo potrebbe indurre a pensare che l’italiano
sia una imposizione venuta con l’Unità.
L'idea in realtà è del tutto priva di fondamento. In tutte le scuole
degli stati preunitari si insegnava già nella lingua che aveva sostituito il
latino, cioè l'italiano.
L’Italia è uno dei pochi casi in cui l’affermazione della lingua ha
preceduto la formazione di uno stato unitario. E anche se l’unità italiana non
si fosse realizzata, ugualmente lo sviluppo dell'istruzione avrebbe diffuso
l’italiano. Lo parlava una minoranza perché solo pochi erano istruiti.
Questo è il motivo per cui il dialetto venne considerato, per
molti decenni, come la varietà di lingua dei ceti bassi, simbolo di svantaggio
sociale e di ignoranza. Attualmente si assiste a un radicale cambiamento. Sapere
e usare un dialetto oggi è considerata una risorsa comunicativa in più, di cui
servirsi quando occorre, per il suo potenziale espressivo.
Allora
chi padroneggia uno strumento linguistico autonomo come il dialetto, lo parli senza vergogna,
senza timore di sembrare “poco istruito”.
IL DIALETTO MESOLANO
Quelli
che seguono sono termini oramai in disuso o quasi, che sono stati raccolti, nel tentativo di sottrarli all'oblio,
da Jenny Avanzi, un'appassionata del dialetto di Mesola, comune in provincia di Ferrara nel delta del Po.
A Mesola
si parla il dialetto ferrarese che, soprattutto a causa della posizione
geografica, ha subito influssi veneti.
Nel dialetto
di Mesola non c'è praticamente traccia di consonanti doppie e vi si ricorre (nella
scrittura) solo quando si incontrano suoni chiaramente intensi, come "ssanta"
(sessanta), "inssacà" (colpo subito cadendo di sedere), "fal
laurar" (fallo lavorare), "in n’Arian" (ad Ariano), "ìv
vandù?" (avete venduto?), "at tolt?" (hai preso?) ecc.
Le desinenze
italiane dre, dro, pre, tro (padre, ladro,
sempre, litro) si trasformano in ar (padar, ladar, sempar, litar).
Le vocali E
ed O possono avere un suono aperto (bel = bello, pel = pelle, fiol = figlio,
comad = comodo) o un suono chiuso (stela = stella, pel = pelo, fradié =
fratelli, fora = fuori, nom = nome, fió =figli).
La C è dolce
(come in cenare, pulci) davanti e, i o in fine di parola (oc, Cmac), nei gruppi
sci, sce (scich, scina) dove s e c conservano suoni indipendenti, è aspra (come
in camera) davanti a, o, u (macar, coa, cuna).
La G è dolce
(come in gente) davanti e, i (gem, bagigia) e in fine di parola (mog, mag,
curag).
La S è dolce (come in
“isola”) quando si trova fra due vocali (asan) o è seguita da una delle
consonanti b, d, g, l, m, n e v, è aspra (come in “sale”) quando è seguita da
una delle consonanti c, f, p, q e t, oppure è l‟iniziale di una parola ed è
seguita da una vocale.
Il gruppo SC
(pesce, sciare) non esiste e si pronuncia come s (pes, siar).
La Z dolce
(zanzara) nei vocaboli come zent (gente), mez (mezzo) o aspra (pinza, forza)
nelle parole come zucar (zucchero), zent (cento), piz (pizzo), mazar
(ammazzare) è praticamente
inesistente ed è sempre sostituita
dalla lettera s, dolce o aspra.
L'infinito dei
verbi in are e di quasi tutti quelli in ere terminano in ar (saltare = saltar,
vedere = vedar, ma sapere = saver)
La negazione rafforzativa (brisa)
occupa l'ultimo posto se negazione del verbo (a n'ag ved brisa = "non ci vedo"), altrimenti precede
il sostantivo (an ghè brisa pan
= "non c'è pane").
Il mesolano non ha mai avuto
una forma scritta e perciò non ci sono regole codificate per farlo. I vocaboli,
che seguono, sono stati scritti così come vengono
pronunciati dagli abitanti, cioè nella loro forma fonetica che talvolta varia
da frazione a frazione nell’ambito del comune stesso.
A
|
|
Abas
|
in basso
|
Abastanza
|
abbastanza
|
Abrazar
|
abbracciare
|
Acsì
|
così
|
Acusar
|
incolpare/segnare punti alle carte
|
Adasi
|
adagio
|
Adbanda
|
di lato
|
Agar
|
stufo
|
Agost
|
agosto
|
Ai
|
aglio
|
Albi
|
abbeveratoio dei cavalli
|
Aldamar
|
letamaio
|
Altar
|
altro
|
Ambros/a
|
fidanzato/a
|
Ambrusi
|
fidanzati
|
Amigh
|
amico
|
Amne
|
semi
|
Amsura
|
falce con manico lungo munito di due impugnature, una a mezza altezza e
l'altra all'estremità
|
Anara
|
anitra
|
Andson
|
anice
|
Angunaia
|
inguine
|
Angur
|
ramarro
|
Aniè
|
anelli
|
Anzeta
|
caraffa
|
Anzul
|
angelo
|
Aposta
|
appositamente
|
Ara
|
aia
|
Arcion
|
con grandi orecchie
|
Arent
|
accanto
|
Argagn
|
insignificante
|
Argoi
|
orgoglio
|
Arloi
|
orologio
|
Armari
|
armadio
|
Armlin
|
albicocca
|
Armocia
|
riparo dal vento
|
Arsià
|
arso dalla sete
|
Arfardars
|
raffreddarsi
|
Articioch
|
carciofo
|
Arzan
|
argine
|
Asan
|
asino
|
Asè
|
aceto
|
Aucat
|
avvocato
|
Avril
|
aprile
|
Avtun
|
autunno
|
Azet
|
bello
|
B
|
|
Bac
|
bastone, mattarello
Bac
e Pindol: gioco effettuato con due pezzi di legno, uno lungo circa 15 cm con le estremità appuntite (chiamato
pindol), l'altro lungo circa mezzo metro chiamato bac; si gioca battendo con il
pezzo lungo il pezzo piccolo, posizionato a terra, su un'estremità appuntita
per farlo saltare, quindi lo si colpisce per lanciarlo il più lontano
possibile.
|
Bacaiar
|
vociare
|
Bacocle
|
mais cotto in acqua e cenere
|
Badagh
|
sta attento!, sorveglia!
|
Bafa
|
pesce gatto
|
Bagai
|
bagaglio, cosuccia, coso (detto di
persona cresciuta a stento)
|
Bagian
|
ignorante
|
Bagigi
|
arachidi
|
Baiar
|
abbaiare
|
Baiochi
|
soldi
|
Bala
|
palla
|
Baladur
|
lasciato a se stesso
|
Baldon
|
bidone immondizia
|
Balon
|
pallone. zucca
|
Balota
|
bulbo oculare, tuorlo
|
Bambanar
|
perdere tempo
|
Barbagig
|
pesce persico sole
|
Barbastel
|
pipistrello
|
Barbun
|
triglia
|
Barbuz
|
mento
|
Barcarol
|
barcaiolo
|
Barciuclin
|
basco
|
Baricocal
|
colpo
dato estendendo violentemente il dito indice, facendolo scivolare sul
pollice.
|
Barsò
|
pergolato
|
Bartagnin
|
baccalà
|
Bartin
|
berrettino
|
Barzleta
|
barzelletta
|
Barzocc
|
abbastanza
|
Basapilete
|
bigotto
|
Basar
|
baciare
|
Batisosla
|
lucciola
|
Batoc
|
batacchio
|
Batula
|
persona che non smette mai di parlare
|
Baucar
|
blaterare
|
Bazul
|
manico semicircolare in legno
del secchio
|
Berta
|
scialletto triangolare
|
Biasar
|
masticare
|
Bigat
|
lombrico
|
Bigatela
|
verme della pannocchia
|
Bigul
|
ombelico, spaghetto
|
Bisaca
|
tasca
|
Bisgar
|
cercare
|
Brancaia
|
spazio tra le dita
|
Brancar
|
afferrare
|
Bravar
|
sgridare
|
Braz
|
braccio
|
Brazadela
|
ciambella
|
Bresch
|
asciutto
|
Bret
|
berretto
|
Brich
|
montone
|
Brindana
|
donna di facili costumi
|
Brisa
|
briciola, non, mica
|
Briscula
|
mancia
|
Brogna
|
prugna
|
Broz
|
carretto
|
Brucal
|
stiletto per maiali
|
Bruscanduli
|
germogli di rovo
|
Bruschet
|
foruncolo
|
Bruscle
|
trucioli
|
Brustlà
|
abbrustolito
|
Brustlin
|
bruciaticcio
|
Brustline
|
semi di zucca tostati
|
Buar
|
bifolco
|
Bucal
|
vaso da notte
|
Bucalon
|
persona che sta sempre a bocca aperta
|
Budlon
|
ciccione, pancione
|
Bufar
|
sbuffare
|
Bugà
|
bucato
|
Bugàdara
|
lavanderia
|
Bugadur
|
telo filtro bucato
|
Buganza
|
gelone
|
Bugnon
|
grosso foruncolo
|
Bumbas
|
bambagia
|
Burazz
|
strofinaccio
|
Burela
|
mucca da latte
|
Buridon
|
spintone
|
Bus/a
|
buco/a
|
Buseta/e
|
narice/i
|
Busgat
|
porco
|
Busié
|
bugia
|
Buslot
|
bussolotto, barattolo
|
C
|
|
Cà
|
casa
|
Cagapui
|
biancospino
(pianta)
|
Cagatrepula
|
frutto del tribulus terrestris
|
Cagnara
|
chiasso
|
Cal
|
callo
|
Calizan
|
fuliggine
|
Calzet
|
calza
|
Calzina
|
calce
|
Calziti
|
calze
|
Camisa
|
camicia
|
Candlon
|
muco nasale
|
Canua
|
canapa
|
Canzel
|
cancello
|
Caplazz
|
agnolotto
|
Capliti
|
cappelletti
|
Capon
|
cappone
|
Capunara
|
stia (gabbia dei polli)
|
Capuz
|
cavolo cappuccio
|
Carata
|
carrubo
|
Cadnaz
|
catenaccio
|
Cargar
|
caricare
|
Castlon
|
tutolo, mais
|
Castron
|
cicatrice
|
Catar
|
trovare, catarro
|
Cavaion
|
mucchio di spighe
|
Cavaleta
|
sgambetto
|
Cavdagna
|
passaggio tra terreni coltivati
|
Cavdon
|
attrezzo per caminetto
|
Cavì
|
capelli
|
Ciacarar
|
chiacchierare
|
Ciap
|
mollettone per capelli
|
Ciapar
|
prendere
|
Ciapina
|
molletta per il bucato
|
Ciar
|
albume, chiaro
|
Ciarghin
|
chierichetto
|
Ciavga
|
chiavica
|
Cino
|
cinema
|
Cio!
|
ehi!
|
Cioch
|
scoppio
|
Ciopa
|
coppia (pane)
|
Cis
|
tuffo
|
Ciuciar
|
succhiare
|
Clumbara
|
colombaia
|
Cop
|
tegola
|
Copa
|
nuca
|
Cosp/i
|
zoccolo/i
|
Crep
|
rutto
|
Clomb
|
colombo
|
Codga
|
cotica
|
Coltra
|
coperta di lana
|
Comga
|
cucchiaio
|
Cop
|
tegola
|
Corgh
|
recinto per chioccia e pulcini
|
Crica
|
sporcizia
|
Cruck
|
tedesco
|
Crucal
|
gabbiano
|
Crunicar
|
dormicchiare
|
Crustli
|
crostoli
|
Cucombar
|
cetriolo
|
Cucunà
|
pieno
|
Cuerta
|
coperta
|
Cuerc
|
coperchio
|
Culgar
|
coricare
|
Cumbinar
|
combinare, mettere d'accordo
|
Cumò
|
cassettone
|
Cumprà
|
comperato (non fatto in casa)
|
Cunin
|
coniglio
|
Cunzar
|
condire
|
Curdela
|
corda
|
Curgnol
|
cornetto, parte di una coppia (pane)
|
Curiol
|
solco
|
Curnacia
|
cornacchia
|
Curnis
|
cornice
|
Curtel
|
coltello
|
Cusin
|
cugino
|
Cusir
|
cucire
|
Cussin
|
cuscino
|
Custgnola
|
costina di maiale
|
Custiera
|
prato assolato
|
Cut
|
nascondino
|
D
|
|
Dabon
|
davvero
|
Dacat
|
conservare con cura
|
Danars
|
tormentarsi
|
Dascalz
|
scalzo
|
Dascapin
|
camminare con le calze
|
Dascus
|
di nascosto
|
Dasgagià
|
si è fatto furbo
|
Dasgranar
|
staccare i chicchi
|
Dasgrupar
|
snodare
|
Dasnar
|
pranzare
|
Deda
|
madrina battesimo, sorellina
|
Deponga
|
borsone
|
Diaul
|
diavolo
|
Did
|
dito
|
Dizembar
|
dicembre
|
Dmenga
|
domenica
|
Dsora
|
di sopra
|
Dsota
|
di sotto
|
Dsevad
|
insipido
|
Duciar
|
adocchiare
|
Duprar
|
usare
|
E
|
|
Endas
|
puzzare come un uovo marcio
|
Elma
|
fodera del materasso
|
Era?
|
è vero?
|
F
|
|
Fadiga
|
fatica
|
Falupon
|
imbroglione
|
Far
|
fare
|
Fasan
|
fagiano
|
Fasola
|
benda per ferite
|
Favar
|
fabbro
|
Favrar
|
febbraio
|
Fdar
|
fare le uova, covare
|
Fegna
|
mucchio di fieno
|
Femna
|
femmina
|
Fer
|
ferro da stiro
|
Fersa
|
morbillo
|
Fiacc
|
stanco
|
Fiap
|
appassito
|
Figà
|
fegato degli animali
|
Filarin
|
corteggiatore
|
Filò
|
conversazione
|
Fiol/a
|
figlio/figlia
|
Fisciar
|
fischiare
|
Fog
|
fuoco
|
Foi
|
foglio
|
Fola
|
favola
|
Forbse
|
forbici
|
Forma
|
formaggio parmigiano, grana
|
Forsi
|
forse
|
Fracar
|
pressare
|
Fraschin
|
puzzo di stoviglie mal lavate
|
Fuga
|
veloce
|
Fugar
|
soffocare
|
Fugarola
|
marinare la scuola
|
Fuglar
|
focolare
|
Furcon
|
forcone
|
Furmai
|
formaggio
|
Furmanton
|
mais
|
Furmiga
|
formica
|
Furnasela
|
forno all'aperto
|
Furnel
|
fornello
|
Furzina
|
forchetta
|
Furest
|
forestiero
|
Fusil
|
fucile
|
Fustagn
|
flanella
|
G
|
|
Gabana
|
giacca
|
Galana
|
tartaruga
|
Galantom
|
galantuomo
|
Galiti
|
solletico
|
Galon
|
anca, fianco
|
Ganasa
|
guancia
|
Garavlon
|
calabrone
|
Garet
|
tallone
|
Gargata
|
gola, ingordigia
|
Garofal
|
garofano
|
Garzor
|
pizzicore di gola
|
Gat
|
gatto
|
Gata
|
raffreddore
|
Gem
|
gomitolo
|
Ghega
|
botta
|
Ghigna
|
brutta faccia
|
Ghignos
|
antipatico
|
Ghiridon
|
comodino
|
Gianda
|
ghianda
|
Giandar
|
quercia
|
Giaron
|
ciottolo
|
Giavascara
|
intreccio
|
Giaz
|
ghiaccio
|
Giazol
|
ghiacciolo
|
Gnanch
|
neanche
|
Gnech
|
tenero
|
Gner
|
venire
|
Gnizola
|
nocciola
|
Gnoch
|
gnocco
|
Gnola
|
cantilena
|
Gnurant
|
ignorante
|
Goss
|
gozzo
|
Gradela
|
graticola
|
Gramustin
|
acino/vinacciolo
|
Granà
|
scopa di saggina per cortile
|
Granadel
|
scopa
|
Granar
|
solaio
|
Granf
|
crampo
|
Granz
|
granchio
|
Grapela
|
seme che si aggrappa ai vestiti
|
Grapiola
|
attaccarsi a qualcosa
|
Gratizule
|
sollètico
|
Grifa
|
svelta di mano
|
Grop
|
nodo
|
Grisola
|
arella
|
Guazza
|
rugiada
|
Gucia
|
ago
|
Guciara
|
cucchiaio
|
Guciarò
|
castagne secche
|
Gudiol
|
godimento
|
Gusa
|
guscio, scorza
|
Guzar
|
arrotare
|
H
|
|
Hui!
|
ehi tu!
|
I
|
|
Imbalzà
|
imbranato
|
Imbambì
|
rimbambito
|
Imbariag
|
ubriaco
|
Imbarlà
|
storto
|
Imbisacar
|
intascare
|
Imbroi
|
imbroglio
|
Imbrucà
|
colpire nel segno
|
Immaltanar
|
impantanare
|
Immustaciar
|
impiastricciare
|
Immusunì
|
Imbronciato
|
Impalà
|
immobile come un palo
|
Imparmantì
|
con brividi
|
Impast
|
ripieno dei cappelletti
|
Impet
|
dirimpetto
|
Impirular
|
attorcigliare
|
Impiguzar
|
rimpinzare
|
Impizar
|
accendere
|
Incandì
|
ingiallire con il ferro da stiro
|
Incantà
|
sciocco
|
Inciavà
|
chiuso a chiave
|
Incincinà
|
truccata
|
Incricar
|
insudiciare
|
Incrustlì
|
secca (pelle)
|
Incurtlà
|
accoltellato
|
Incuzì
|
sporco
|
Indafarà
|
affaccendato
|
Indov
|
dove
|
Indurmanzà
|
addormentato
|
Ingatun
|
a carponi
|
Ingosa
|
nausea
|
Ingrumà
|
accovacciato
|
Ingucià
|
gugliata di filo per cucire
|
Inquò
|
oggi
|
Inrabirs
|
arrabbiarsi
|
Insamnì
|
scemo
|
Inscurir
|
oscurare
|
Intamburì
|
poco pulito
|
Intardigars
|
indugiare
|
Intartaiars
|
tartagliare
|
Intavanà
|
arrabbiato
|
Intramez
|
fra
|
Inturtiar
|
attorcigliare
|
Invidar
|
avvitare
|
Invuiar
|
invogliare
|
Inzaplàrs
|
infangarsi
|
Isnestra
|
di traverso (in gola)
|
L
|
|
Lachet
|
poplite
|
Lagagn
|
lumaca
|
Lagarma
|
lacrima
|
Langoria
|
cocomero
|
Lanzol
|
lenzuolo
|
Lasena
|
ascella
|
Latarola
|
secchio
del latte
|
Laza
|
laccio
|
Lazaron
|
mascalzone
|
Lidgà
|
litigio
|
Lievar
|
lepre
|
Lighent
|
aspro
|
Lignara
|
luogo dove si ripone la legna
|
Lot
|
zolla di terra
|
Lui
|
luglio
|
Luni
|
lunedì
|
Lugar
|
nascondere
|
Lusar
|
splendere
|
Luin
|
lupino
|
Lus
|
luce
|
M
|
|
Macar
|
ammaccare
|
Mach
|
zucca cotta per il maiale
|
Magagna
|
difetto
|
Magg
|
maggio
|
Maial
|
maiale
|
Malgar
|
campo di saggina
|
Malintaià
|
pezzetti di sfoglia usati per la pasta con i fagioli
|
Manara
|
ascia con manico lungo
|
Manarìn
|
piccola
ascia
|
Maneza
|
guanto con solo il pollice
|
Marabulana
|
prugna
|
Maranziana
|
melanzana
|
Marleta
|
catenaccio piatto
|
Marti
|
martedì
|
Marz
|
marzo
|
Masc
|
maschio
|
Masizz
|
massiccio
|
Mazlar
|
macellaio
|
Mazul
|
anatra maschio
|
Megia
|
muggine (cefalo)
|
Mercul
|
mercoledì
|
Mezdì
|
mezzogiorno
|
Mi
|
io
|
Minel
|
cilindro per misurare quantità
|
Mlon
|
melone
|
Mndal
|
soglia
|
Mnigul
|
ombelico
|
Moia
|
bagnata
|
Monza
|
ponticello
|
Mota
|
punto elevato
|
Mulena
|
mollica
|
Mulsina
|
salvadanaio
|
Muneda
|
moneta
|
Muiete
|
molla per camino
|
Mumiar
|
biascicare
le parole
|
Muntà
|
persone che si dà delle arie
|
Murar
|
gelso
(albero)
|
Mureta
|
muricciolo
|
Musgot
|
morso
|
Mutor
|
trattore
|
N
|
|
Naon
|
cavolo duro
|
Napa
|
mensola camino
|
Naranz
|
arancia
|
Nasar
|
fiutare
|
Nuembar
|
novembre
|
Nuod
|
nipote
|
Nusa
|
noce (frutto)
|
O
|
|
Om
|
uomo
|
Ovdur
|
uovo sodo
|
P
|
|
Paciara
|
pozzanghera
|
Paciugh
|
immondizia
|
Paia
|
paglia
|
Paion
|
materasso di foglie di granoturco
|
Palà
|
palato
|
Palandron
|
pigro
|
Palpun
|
tastoni
(andare a )
|
Paltan
|
fango
|
Panà
|
pane
bollito
|
Panaruz
|
giradito
|
Panza
|
pancia
|
Papariti
|
fagioli cotti
|
Parol
|
paiolo
|
Parsimbul
|
prezzemolo
|
Pasacuor
|
riposino
|
Pasgar
|
pesco
|
Patoch
|
bagnato, guasto
|
Pavron
|
peperone
|
Pé
|
piede
|
Pear
|
pepe
|
Penza
|
tettoia
|
Perdga
|
pertica
|
Pesgh
|
pesca
|
Pes
|
pesce
|
Pgnata
|
pentola
|
Picol
|
picciolo
|
Pileta
|
acquasantiera
|
Pindol
|
pezzo di legno appuntito
|
Pindul
|
ciondolo,
stalattite di ghiaccio
|
Pinguel
|
ugola
|
Piola
|
pialla
|
Piomba
|
colpo di sonno
|
Pipai
|
tappo
|
Pipi
|
broncio
|
Piriot
|
imbuto
|
Pirol
|
piolo
|
Piruli
|
pelucchi lana
|
Pisalet
|
tarassaco
|
Pistagna
|
grande colletto
|
Pistagras
|
tagliere
|
Pitma
|
persona noiosa
|
Piton
|
tacchino
|
Pituli
|
aghi pino
|
Pizar
|
pungere
|
Pladura
|
vasca per pelare il maiale
|
Poar
|
povero
|
Pom
|
mela
|
Pontag
|
topo
|
Preda
|
pietra, mattone cotto
|
Pressia
|
fretta
|
Pui
|
pollo
|
Puina
|
ricotta
|
Pulan
|
libellula
|
Pular
|
pollaio
|
Pulga
|
pulce
|
Pulpaz
|
polpaccio
|
Pumar
|
melo
|
Punciar
|
rammendare
|
Punghi
|
topi
|
Purasà
|
assai
|
Purtgaia
|
portico
|
Putin
|
bambino
|
Putoza
|
bambola
|
Q
|
|
Quaciar
|
coprire
|
Quadar
|
quadro
|
Quadern
|
quaderno
|
Querc
|
coperchio
|
R
|
|
Radic
|
radicchio
|
Ragaiola
|
raucedine
|
Rampars
|
arrampicarsi
|
Rancura
|
premura
|
Rantana
|
rovo
|
Ranzag
|
rancido
|
Recia
|
orecchio
|
Reda
|
rete
|
Rizul
|
truciolo
|
Roz
|
grezzo
|
Rubin
|
robinia
|
Ruglar
|
ruzzolare
|
Ruscarola
|
paletta per il pattume
|
Rusgnòl
|
usignolo
|
Ruviè
|
piselli
|
Ruza
|
rumore
|
Ruzna
|
ruggine
|
Ruznon
|
rude
|
S
|
|
Sabat
|
sabato
|
Saca
|
cartella
|
Salvadag
|
selvatico
|
Saltaprà
|
raganella
|
Sangiot
|
singhiozzo
|
Santars
|
sedersi
|
Santul/a
|
padrino/madrina battesimo
|
Saon
|
sapone
|
Saraca
|
pesce conservato sotto
sale, bestemmia
|
Sbabi
|
grosse labbra
|
Sbadaciar
|
sbadigliare
|
Sbargar
|
strappare
|
Sbasar
|
abbassare
|
Sbasì
|
stupefatto
|
Sbracson
|
sapientone
|
sbrisar
|
scivolare
|
Sbugamà
|
persona senza ritegno
|
Sbus/a
|
forato/a
|
Scador
|
prurito
|
Scaia
|
sasso piatto
|
Scalfur
|
mostro
|
Scalinà
|
gradinata
|
Scanel
|
sgabello
|
Scapuzar
|
inciampare
|
Scar
|
seccare
|
Scarana
|
sedia
|
Scaranon
|
seggiolone
|
Scartoz
|
cartoccio
|
Scavzà
|
spezzato
|
Scet
|
puro
|
Schinch
|
stinco
|
Schivlin
|
schizzinoso
|
Scianta
|
gocciolina
|
Sciar
|
lavandino cucina
|
Sciarzar
|
diradare
|
Scicon
|
avaro
|
Scifel
|
fischio
|
Sciflar
|
fischiare
|
Scina
|
secchiello
|
Sciorbal
|
strabico
|
Sciuma
|
schiuma
|
Schitna
|
pioggerella
|
Scrol
|
scossa, breve acquazzone
|
Scuaciar
|
scoprire
|
Scudruz
|
osso sacro
|
Scumbiz
|
tuffo
|
Scupazon
|
sberla
|
Scuria
|
frusta
|
Scurtar
|
accorciare
|
Scutmai
|
soprannome
|
Selar
|
sedano
|
Setembar
|
settembre
|
Sfesa
|
fessura
|
Sfosna
|
fiocina
|
Sfundon
|
strafalcione
|
Sgadora
|
falciatrice meccanica
|
Sgagià
|
scaltro
|
Sgalton
|
dongiovanni
|
Sgantina
|
segatura
|
Sgnacar
|
gettare, tirare, spiattellare
|
Sgnacheton
|
filo per imbastiture
|
Sgombracà
|
sgabuzzino
|
Sgrandar
|
ingrandire
|
Sgranfgnìn
|
attrezzo per sterrare barbabietole
|
Sgranfiot
|
graffio
|
Sgrisule
|
brividi
|
Sghet
|
seghetto a mezzaluna
|
Sgon
|
sega a quattro mani
|
Sgrutar
|
franare
|
Sguazà
|
innaffiato
|
Simza
|
cimice
|
Sinò
|
altrimenti
|
Slangurizion
|
languore
|
Slenà
|
sfinito
|
Slungar
|
allungare
|
Smalvì
|
sbiadito
|
Smanarà
|
colpo di ascia
|
Smartlà
|
martellata
|
Smoia
|
ammollo
|
Smurzar
|
spegnere
|
Smustazà
|
sfacciato
|
Sofagh
|
afa
|
Somna
|
semina
|
Sotsira
|
all'imbrunire
|
Snaroc
|
ruga
|
Spagna
|
erba medica
|
Spaldura
|
recipiente per il maiale
|
Spalpieri
|
ciglia
|
Spalton
|
argine
|
Spanì
|
fiorito, sbocciato
|
Sparagnar
|
risparmiare
|
Spardoz
|
pietra
|
Spars
|
asparago
|
Spatez
|
girello
|
Specc
|
specchio
|
Spcera
|
specchiera
|
Spigar
|
spigolare
|
Spigazà
|
sgualcito
|
Spigul
|
spigolo
|
Spingul
|
altalena
|
Spipaiar
|
stappare
|
Spipular
|
bisbigliare
|
Spiunar
|
spiare
|
Spoia
|
sfoglia
|
Sprocc
|
punta
|
Sptar
|
aspettare
|
Spudac
|
sputo
|
Sradura
|
serratura
|
Srnzar
|
risciacquare
|
Stampac
|
immobile
|
Stele
|
schegge di legno
|
Stimars
|
pavoneggiarsi
|
Stiz
|
brace
|
Stracanton
|
angoliera
|
Stramaz
|
materasso
|
Strafier
|
cosa di poco valore
|
Strapgar
|
trascinare
|
Strazz
|
straccio
|
Strena
|
filare vitigno
|
Strenga
|
laccio delle scarpe
|
Striflar
|
stritolare
|
Striga
|
strega
|
Strolica
|
zingara
|
Stropa
|
ramo di salice
|
Strupar
|
otturare
|
Strufai
|
straccio per lavare i piatti
|
Stufar
|
stancare
|
Stus
|
spinta
|
Sulfanin
|
fiammifero
|
Sugar
|
asciugare
|
Suora
|
strumento
per scaldare il letto
|
Supiar
|
soffiare
|
Supon
|
bordeaux
|
surela
|
sorella
|
Surnaciar
|
russare
|
Sventula
|
colpo violento
|
Svers
|
rovescio
|
T
|
|
Tacar
|
cominciare
|
Tacheta
|
asola
|
Tafanari
|
deretano
(senso negativo)
|
Tamplà
|
battere per fare rumore
|
Tampline
|
masserizie
|
Tamplon
|
detto di persona impacciata,
frittella fatta con farina di castagne
|
Tarabusnar
|
cercare di fare qualcosa
|
Terina
|
zuppiera
|
tevad
|
tiepido
|
Tgniz
|
raffermo, tenace
|
Tiguline
|
fagiolini
|
Tirache
|
bretelle
|
Tivar
|
fango
|
Tlarina
|
ragnatela
|
Tocc
|
intingolo
|
Toch
|
pezzo
|
Traquac
|
sotterfugio
|
Tramac
|
tipo di rete da pesca
|
Trampan
|
imbranato
|
Travarsin
|
vitino da vespa
|
Trebia
|
trebbiatrice
|
Trifula
|
tartufo
|
Trivlin
|
succhiello
(attrezzo del falegname)
|
Tron
|
tuono
|
Trufar
|
rovistare
|
Tucar
|
toccare
|
Tuciar
|
inzuppare il pane nel condimento
|
Tumana
|
poltrona
|
Tumara
|
parte superiore della scarpa
|
Tupinara
|
talpa
|
U
|
|
Ucaron
|
stupido
|
Ucet
|
occhiolino
|
Uchel
|
urlo
|
Uclon
|
urlatore
|
Umbrela
|
ombrello
|
Urdel
|
orlo
|
Usdal
|
ospedale
|
Usel
|
uccello
|
Uslina
|
erpice
|
Utobar
|
ottobre
|
V
|
|
Vampà
|
fiammata
|
Varsur
|
aratro
|
Varzarol
|
orzaiolo
|
Varulà
|
butterato
|
Vdar
|
fare le uova
|
Vdel
|
vitello
|
Vdocc
|
pidocchio
|
Vdogn
|
mela cotogna
|
Vecia
|
vecchia, befana
|
Vciaz
|
vecchiaccio
|
Vedar
|
vetro, vedere
|
Venar
|
venerdì
|
Verzar
|
aprire
|
Viaz
|
viaggio
|
Vivagn
|
orlo ai lati del tessuto
|
Vlar
|
sotterrare
|
Vsiga
|
vescica
|
Vsin
|
vicino
|
Vudar
|
vuotare
|
Vuladga
|
macchia bianca sulla
pelle
|
Vulandra
|
aquilone
|
Z
|
|
Zal
|
giallo
|
Zampin
|
arnese per attizzare il fuoco
|
Zanche
|
trampoli
|
Zangiott
|
singhiozzo
|
Zaneta
|
bastone da passeggio
|
Zanin
|
persona poco fine
|
Zanziva
|
gengiva
|
Zapel
|
disordine
|
Zarieza
|
ciliegia
|
Zarlin
|
retino
|
Zavata
|
ciabatta
|
Zazara
|
folta chioma incolta
|
Zdora
|
massaia
|
Zengia
|
cintura
|
Zent
|
gente
|
Zerb
|
acerbo
|
Zest
|
cesto
|
Zeta
|
sala
|
Zida
|
ciglia
|
Zier
|
leggero
|
Ziese
|
rovi
|
Zigar
|
piangere
|
Zìment
|
cemento
|
Zimza
|
cimice
|
Zinquantar
|
perdere tempo
|
Ziola
|
cipolla
|
Zirela
|
carrucola
|
Zizara
|
brina, galaverna
|
Zizula
|
giuggiola
|
Znar
|
gennaio
|
Zo
|
giù
|
Zoan
|
giovane (m)
|
Zobia
|
giovedì
|
Zocc
|
pezzo di legna
|
Zogh
|
gioco
|
Zovna
|
giovane (f)
|
Zozz
|
sporco
|
Zucar
|
campo di zucche
|
Zucon
|
testardo
|
Zueta
|
civetta
|
Zughin
|
giocattolo
|
Zugn
|
giugno
|
Zul
|
legaccio
|
Zupa
|
zuppa
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